In data 26/06/17 inizierà alla Camera la discussione del disegno di legge sul reato di tortura già approvato al Senato.
Il momento è oggettivamente importante in quanto in Senato è stato introdotto un emendamento per il quale il reato non sussiste “nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall’esecuzione di legittime misure privative o limitative di diritti”.
Il testo approvato al Senato ha qualificato il reato come “comune” e non “proprio” slegandolo quindi dall’operato dei pubblici ufficiali ed è stato inoltre cancellato il termine “reiterate” sostituito con “più condotte”.
L’originario testo proposto è stato di fatto stravolto; appare evidente il contrasto tra “sofferenze” e “legittime misure” così come altrettanto evidente appare la motivazione della mancata adesione al voto da parte del primo firmatario del disegno di legge, il Senatore Luigi Manconi.
L’Italia è stata posta dall’Unione Europea di fronte alla possibilità di operare una scelta di civiltà e, purtroppo, l’indirizzo adottato dimostra una certa incapacità a recepire tale indicazione.
Evidentemente la scelta di prevedere sofferenze a fronte di legittime misure conferma la volontà statale di mantenere in atto il regime del “carcere duro” senza parlare della manifesta volontà di non volere intervenire su tutte quelle condotte che paleseranno complesse se non impossibili verifiche circa la sussistenza del reato stesso.
La Camera Penale di Firenze ed il locale Osservatorio Carcere aderiscono pertanto all’iniziativa dell’Osservatorio Carcere UCPI volta a manifestare contro l’istituzione del reato di tortura così come modificato in sede di approvazione al Senato con opportuna iniziativa già segnalata ai propri soci.
Il Referente dell’Osservatorio Carcere
della Camera Penale di Firenze
Comunicato Osservatorio Carcere
